La Direttiva 20 20 20 e il caso Polonia da Corriere.it


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La Direttiva 20-20-20 e il caso Polonia

Obiettivi ambientali Ue del 2020, siamo più avanti del previsto

Riduzione dei gas serra: manca poco. Rinnovabili: meglio delle stime. Siamo sotto il target invece per l’efficienza energetica

Procede bene il percorso ambientale che l’Unione europea si è data per il 2020, la cosiddetta Direttiva 20-20-20. Cioè entro quella data ridurre le emissioni di gas serra del 20% rispetto a quelle del 1990, produrre il 20% dell’energia con le rinnovabili, e migliorare del 20% l’efficienza energetica. Sui primi due obiettivi siamo sulla buona strada, mentre sul terzo (che è volontario e non obbligatorio) siamo indietro. Lo ha spiegato il 9 ottobre l’Agenzia europea dell’ambiente (Aea) facendo il punto della situazione a metà percorso.

GAS SERRA - La riduzione dei gas serra è il settore nel quale gli obiettivi sono stati già quasi raggiunti a sette anni dalla scadenza. Alla fine del 2012, infatti, fa sapere l’Eea, nel complesso i Paesi dell’Unione europea hanno ridotto le emissioni del 18% sul livello del 1990. I risultati sono così soddisfacenti che in breve tempo l’Ue dovrebbe annunciare un nuovo obiettivo di livello superiore. 
RINNOVABILI - Anche per quanto riguarda le rinnovabili, l’obiettivo del 2020 è ampiamente raggiungibile. Infatti nel 2011 dalle fonti rinnovabili è arrivato il 13% dell’energia prodotta, un dato superiore all’11,7% previsto per gli anni 2011-2012.
EFFICIENZA ENERGETICA - Le cose vanno meno bene, invece, per quanto riguarda il terzo obiettivo: il miglioramento del 20% dell’efficienza energetica. Solo quattro Stati (Bulgaria, Danimarca, Francia e Germania) stanno facendo progressi in questo campo, illustra il rapporto. Che aggiunge che per la maggior parte degli Stati membri «le attuali politiche non sono sufficienti - a causa anche della crisi economica». «Le emissioni di gas serra sono calate grazie alle rinnovabili e all’efficienza energetica», ricorda Hans Bruyninckx, direttore esecutivo dell’Aea. «Dobbiamo continuare su questa strada».
ITALIA - L’Italia a fine 2012 ha raggiunto il 65% dell’obiettivo di risparmio energetico previsto al 2016 che il nostro Paese si è prefissato. È il dato che è emerso dal convegno Efficienza energetica: lo strumento ideale per raggiungere gli obiettivi 20-20-20, organizzato da Enea a Verona nell’ambito di Smart Energy Expo, la prima fiera internazionale sull’efficienza energetica. «Gli strumenti di incentivazione messi in atto dal governo per l’efficienza energetica hanno permesso di risparmiare a fine 2012 80 mila GWh di consumi annui», ha affermato Rino Romani, responsabile dell’Unità tecnica dell’efficienza energetica di Enea. Ma ben che vada l’Italia nel 2020 raggiungerà il 15% di efficienza energetica, lontano dal 20% della direttiva europea.
HEDEGAARD - Ma pur con il terzo obiettivo lontano dal traguardo, la Commissione europea è soddisfatta dei risultati fin qui ottenuti e difende la scelta a suo tempo fatta con la direttiva 20-20-20. «In un momento di crisi come l’attuale, cosa avremmo fatto se avessimo avuto come obiettivo solo la riduzione delle emissioni di CO2?», si è chiesta Connie Hedegaard, la commissaria europea all’Ambiente, nel suo intervento a Bruxelles alla conferenza Eurogas. «L’Europa sarebbe rimasta concentrata anche sulle rinnovabili e l’efficienza energetica? Non credo».
IL CASO POLONIA - Secondo molte organizzazioni ambientaliste europee e anche secondo molti Stati membri, il successo nella riduzione delle emissioni di CO2 dovrebbe far aumentare l’obiettivo non più al 20% nel 2020, ma al 30% se non al 40% nel 2030. Chi si oppone in ogni modo è la Polonia, che il prossimo mese ospiterà il vertice mondiale sul clima. L’atteggiamento di Varsavia, che difende a spada tratta le sue superinquinanti centrali a carbone di scarsa qualità(ne ha annunciate altre due in barba a ogni normativa comunitaria) e le sue miniere, è sottoposto a forti critiche in ambiente europeo per non aver mai recepito nel suo ordinamento il taglio delle emissioni dei gas serra. Tanto per far meglio capire alla comunità internazionale come la Polonia la pensa sulle emissioni di gas serra, negli stessi giorni del vertice mondiale sul clima Varsavia ha organizzato un parallelo Vertice internazionale sul clima e il carbone, sponsorizzato dal governo e dalle principali compagnie e associazioni mondiali dell’industria del carbone.
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