Monte Faito arrivano i soldi: ma la natura chi la tutela? tratto da il Gazzettino Vesuviano
http://www.ilgazzettinovesuviano.com/2013/11/14/monte-faito-arrivano-soldi-ma-la-natura-chi-la-tutela/
Monte Faito, arrivano i soldi: ma la natura chi la tutela?
Chi vigilerà sulla regolarità degli interventi per tutelare la natura
della montagna? Dovrebbe farlo il Direttore del Parco Regionale, figura
che non esiste
14 novembre 2013 - Ferdinando Fontanella
Il
primo a Gragnano: alle ore 6.50, nel bosco alle spalle di via Raffaelli,
un cacciatore di frodo ha colpito con una scarica di pallini un falco,
spezzandogli un’ala. A denunciare l’accaduto Giuseppe Di Massa,
presidente del Centro di Cultura e Storia di Gragnano e Monti Lattari
“Alfonso M.Di Nola”, che dal suo profilo facebook ha così raccontato il
gesto del balordo bracconiere “Sono stati avvertiti la Forestale e la
Polizia provinciale, che sono venuti a prelevare il povero uccello
ferito. Dalla gravità della ferita è apparso evidente che il falco non
volerà mai più. Per lui è finita per sempre la felicità di volare e
probabilmente, se aveva un nido, i falchetti moriranno di fame. Mi
chiedo: ma che gusto c’è a impallinare un essere vivente?”.
Il
secondo a Castellammare: in un roboante comunicato stampa Antonio
Marciano, vicecapogruppo del Partito Democratico al Consiglio regionale,
ha annunciato lo sblocco di “10 milioni di euro di fondi europei
disponibili per la città, che rischiavano di esser persi e che
serviranno anche a ripristinare la strada che da Quisisana porta al
Monte Faito. Questo era tra i primi obiettivi del PD per combattere lo
stato di degrado e di abbandono e rilanciare questo grande patrimonio
campano.”
Questi
due episodi sono utili per una costruttiva riflessione. Nel primo evento
si evince chiaramente che un cittadino, preoccupato per la natura del
territorio, ha chiesto aiuto alle autorità competenti: la Forestale e la
Polizia provinciale. Nel secondo caso un politico, preoccupato, ha
annunciato una pioggia di soldi pubblici, scavalcando le autorità
competenti: l’Ente Parco.
Probabilmente
il consigliere Marciano conosce benissimo lo stato di attuale
inutilità del Parco Regionale e per questo non lo ha minimamente
coinvolto nel magnanimo intervento a tutela del grande patrimonio
campano. Eppure proprio la Regione ha stabilito che sia l’Ente Parco il
primo attore nella gestione e nella tutela del territorio dei Monti
Lattari e quindi del Faito.
Quando
questi euro saranno appaltati e i lavori inizieranno, chi vigilerà sulla
regolarità degli interventi per tutelare la natura della montagna? La
stessa natura che bracconieri, piromani, malavitosi e immancabili
ignoranti offendono tutti i giorni. Dovrebbe farlo il Direttore del
Parco, ma sappiamo benissimo che l’Ente Parco è solo una scatola vuota e questa figura non esiste.
Allora,
spettabile consigliere Marciano se veramente vuole il bene del Faito e
dei Monti Lattari, prima di interessarsi ai fondi europei, controlli
perché negli ultimi 10 anni in Regione si è fatto di tutto, ovvero
niente, per non far funzionare il Parco Regionale. Una volta stabilito
questo, si potrà discutere serenamente e seriamente di investimenti,
rilancio, e futuro del territorio.
Ferdinando Fontanella
Twitter: @nandofnt
Twitter: @nandofnt
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